Emergenza Emilia Romagna - aggiornamento luglio 2023

Emergenza Emilia Romagna. Inviati 50.189 euro a sostegno delle popolazioni colpite dall’alluvione

La Rete Caritas ha seguito subito con apprensione quanto accaduto in Emilia Romagna, devastata a partire dal 16 maggio da forti nubifragi e allagamenti, dopo quelli già avvenuti ad inizio mese, ed ha espresso il suo cordoglio per le vittime e la sua vicinanza alle popolazioni coinvolte, in particolare a quanti sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni.

Grazie al generoso contributo della comunità Caritas Diocesana Veronese ha inviato 50.189 euro a sostegno delle popolazioni colpite.

“Come dimensione e come numero di sfollati questa tragedia non ha precedenti”, ha ricordato il Presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, card. Matteo Zuppi al termine dell’Assemblea dei vescovi il 25 maggio. “È fondamentale – ha proseguito – che si lavori insieme e nella maniera migliore, in una logica di buon senso. Di fronte a problemi di queste dimensioni, bisogna mettere da parte qualunque lettura ideologizzata o piccinerie”.

Il 29 maggio una delegazione di Caritas Italiana si è recata a Faenza, una delle zone più colpite dagli effetti delle alluvioni. Il direttore nazionale don Marco Pagniello – assieme al vescovo mons. Mario Toso, al delegato regionale Caritas Mario Galasso e ad altri operatori della rete Caritas – ha fatto il punto della situazione con i direttori delle Caritas delle cinque diocesi maggiormente colpite: Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Imola e Ravenna-Cervia. “Ci troviamo ancora nella prima emergenza, cui si fa fronte anche con la generosità dei volontari. Ma le Caritas pensano già al dopo, a come accompagnare le loro comunità. Fra una settimana si farà una nuova verifica per individuare i bisogni a lungo termine e gli strumenti adatti per farvi fronte”, ha dichiarato don Pagniello. Caritas Italiana testimonia anche con questa presenza vicinanza e solidarietà, facendosi garante – assieme alla Delegazione e alle diocesi – delle donazioni provenienti da tutto il Paese a sostegno dei progetti di intervento immediato e di ripartenza.

“In tutte le diocesi – spiega Galasso – si sono resi disponibili moltissimi volontari, provenienti dalle più disparate realtà (parrocchie, associazioni ecclesiali e laiche, ecc.), e anche persone di altre confessioni religiose, come la decina di giovani musulmani che hanno dato una mano a ripulire dal fango il Seminario di Forlì, o i rappresentanti della Sikhi Sewa Society che hanno supportato la Caritas di Faenza”. Così il servizio al prossimo diviene anche un luogo di incontro e di dialogo.

“Al momento la priorità rimangono le persone”, conclude Mario Galasso. “In coordinamento con i Comuni cerchiamo di venire incontro alle loro esigenze pratiche e a supportarle anche dal punto di vista psicologico. Il bisogno più impellente rimane liberare le abitazioni e i locali dall’acqua e dal fango, in modo da far ritornare le persone sfollate quanto prima nelle loro case”.

Causale: “Emergenza alluvione 2023”                                                             

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