mani su un tronco

Piano di zona distretto 4

È stato approvato il piano di zona del distretto 4 dell’AULSS9 (l’ex ULSS 22) il cui Tavolo su Povertà e Inclusione sociale per noi è stato un’importante momento di riflessione insieme agli altri partecipanti. Come Caritas abbiamo dato il nostro contributo in termini di lettura dei bisogni e possibilità di azione del territorio, che riportiamo in sintesi.

I focus del gruppo di lavoro sono stati:

  • la relazione con la persona e la comunità tutta, sia essa fragile sia essa risorsa,
  • solitudine e isolamento in tempo di Covid sono stati pesanti ma contrastati da nuove modalità di ascolto e relazione di aiuto come l’ascolto telefonico o tramite computer (la didattica a distanza, l’accompagnamento educativo quasi domiciliare);
  • la relazione corta/di vicinato/micro-territorio, la capillarità dei punti di ascolto/di queste antenne sono stati una forza per cogliere in tempo reale le povertà e dove possibile riorganizzare risposte sono uscite tante opportunità/bonus ma è emersa la necessità di renderle accessibili a tutti, anche attraverso tecnologia e strumenti pratici,
  • molti giovani hanno sentito la necessità di mettersi a servizio delle fragilità e ciò è stato un importante aggiunto e va considerato per il futuro come risorsa.

Importante è stata la partecipazione del terzo settore, con cui si è condivisa l’importanza di ricreare nei territori prossimità, fiducia e cooperazione, alcune piste di lavoro:

  1. rendere più visibili le tante realtà di aiuto e connetterle per una presa in carico comunitaria,
  2. allestire setting territoriali che permettano di ri-conoscersi e di fare percorsi capacitanti con le persone e famiglie fragili;
  3. valorizzare strumenti che favoriscano l’accesso alle informazioni, alle misure di contrasto alla povertà, a partire dall’aggiornamento puntuale e dalla connessione di quelli che già possediamo per permettere agli utenti che accedono ai servizi di essere attivi e proattivi nei confronti degli altri.

In che modo

Noi proponiamo due attività:

  • piccoli laboratori/officine di pratiche territoriali, in un’ottica preventiva e promozionale,
  • mantenere un’importante azione di advocacy per tutelare i più fragili

Qui il documento prodotto (la parte su Povertà e inclusione sociale è da pag. 70 a pag. 80)

Foto di Shane Rounce su Unsplash