Un progetto di comunità a San Martino Buon Albergo

A San Martino Buon Albergo stiamo lavorando con la comunità in maniera corale per ridurre l’isolamento dei più anziani e la solitudine dei più giovani, per ripensare il concetto e le pratiche di cura reciproca.

A partire dal desiderio di coinvolgere tutte le età si è scelto un nuovo nome per il progetto “Buseta&Boton. Generazioni a contatto

Il gruppo di lavoro, composto da volontari e operatori, sta sperimentando nuove attività per coinvolgere chi si sente solo e chi ha voglia di cimentarsi in nuove esperienze. Ad oggi sono stati proposti laboratori di diverso tipo (musica, poesia, magia), si è definito un appuntamento fisso per giocare a tombola. Per chi fa fatica a muoversi vengono organizzate delle visite a casa ed è anche stato attivato un numero telefonico da chiamare per “far do ciacole”. Le proposte sono state accolte con entusiasmo e hanno stimolato la nascita di nuove relazioni.

Nei mesi scorsi lo scambio con le altre realtà attive a San Martino, in particolare con il Comune e le cooperative sociali “Opificio dei Sensi” e “L’Alveare” ha portato a una nuova consapevolezza: l’incontro tra generazioni può essere la chiave per contrastare le solitudini e ricreare legami nella comunità, in modo generativo e gioioso.

Con questa prospettiva, sono state co-progettate una serie di attività volte a moltiplicare le connessioni e le relazioni intergenerazionali, in una logica di complicità e reciprocità (come la buseta e el boton).

La prima ha preso la forma di un pomeriggio di gioco che ha coinvolto i ragazzi del gruppo Scout Agesci di San Martino B.A. e gli anziani accompagnati dai volontari di progetto. I ragazzi si sono dimostrati accoglienti e curiosi e i “nonni” non hanno avuto problemi a buttarsi in giochi nuovi e a lasciarsi contagiare dall’energia dei giovani durante la consueta tombolata. Si è rivelato un incontro positivo e divertente, un pomeriggio diverso che ha fatto bene a tutti.

Come dice una delle signore più affezionate al progetto: “Star insieme l’è belo parché se ride!”

Un’altra occasione di dialogo tra età diverse è stato il laboratorio di racconto sull’esperienza della scuola progettato con l’Opificio dei Sensi, a cui hanno partecipato un gruppo di anziani di San Martino Buon Albergo e una decina ragazzi dai 12 ai 17 anni inseriti in un percorso di contrasto dell’abbandono scolastico. I ragazzi, stimolati dai racconti spontanei e generosi fatti dai “nonni” non si sono sottratti alle domande fatte per capire meglio il loro punto di vista. I “nonni” hanno avuto per i ragazzi parole di incoraggiamento affettuose e sincere. Ne è emerso uno scambio intenso sul piano emotivo e affettivo.

Si sono salutati con il desiderio di incontrarsi ancora, per dialogare su altri temi o per fare assieme qualche attività pratica perché come hanno detto “c’è sempre da imparare gli uni dagli altri”.

Prima dell’estate, gli anziani che partecipano al progetto e il gruppo dei volontari hanno in programma un incontro di festa con musiche e canti, aperto alla comunità. La volontà è infatti quella di condividere spazi, risorse e idee per conoscersi, conoscere la comunità e immaginare insieme risposte possibili ai bisogni dei più grandi e dei più giovani, così che ciascuno possa esprimersi e partecipare attivamente alla vita collettiva.

Per conoscere meglio il progetto scarica il volantino, per aiutarci a promuoverlo scarica la locandina, per restare aggiornato sugli sviluppi di Buseta&Boton seguici sui social @caritasverona !!!

Se vuoi dedicare una piccola parte del tuo tempo a questo progetto o vuoi maggiori informazioni puoi scrivere al 351 9572284 o mandare una mail a busetaeboton@caritas.vr.it.