Il Vescovo Domenico incontra volontari e operatori Caritas

Volontari e operatori di Caritas diocesana veronese si sono riuniti ieri attorno al proprio Presidente e Pastore, il vescovo Domenico Pompili, per la celebrazione eucaristica in vista della Pasqua.

Nell’omelia, il Vescovo, riprendendo l’episodio di Betania ha sottolineato come il gesto di Maria, sorella di Marta, che unge i piedi di Gesù interpelli tutti, in particolare i volontari della carità. Ha specificato: “Lei intuisce quello che accadrà a Gesù e usa il profumo su di lui. Il profumo più caro e prezioso”. Quindi, chiedendosi chi è per i volontari della Caritas, questa donna che non parla ma agisce, ha indicato tre piste di riflessione.

“L’operatore Caritas va oltre al minimo sindacale. Non può accontentarsi del giusto, sennò cosi non sposterebbe la lancetta della storia come ha spostato Maria. Chi lavora in Caritas deve eccedere. Poi, la carità ci permette di vedere sotto le sembianze del povero, un altro povero: Dio stesso. Non c’è in gioco solo il destino del povero, ma quello di Dio. Terzo, tutto ciò che ha a che fare con l’umano, anche i piedi dove viene cosparso l’olio, è ciò che operatori e volontari Caritas devono valutare con continua attenzione.

Infine, ha espresso quanto ognuno prova quando si trova a vivere un momento di carità, ha citato Everything Alright, tratta Jesus Christ Superstar in cui la Maddalena canta:

Cerca di non preoccuparti, cerca di non pensare
Ai problemi che t’infastidiscono, oh.
Non sai
Che va tutto bene, sì, è tutto a posto
E vogliamo che tu dorma bene stanotte
Lascia che il mondo giri senza di te, stanotte
Se c’impegniamo, ce la faremo, perciò dimenticati di tutti noi, stanotte
Va tutto bene, sì, va tutto bene, sì
Dormi, allevierò le tue pene, ti calmerò e ti ungerò
Mirra per la tua calda fronte, oh
E poi sentirai
Che va tutto bene, sì, è tutto a posto
È fresco e dolce l’unguento
Per il fuoco nella tua testa e nei tuoi piedi
Chiudi gli occhi, chiudi gli occhi
E rilassati, non pensare a niente, stanotte
Va tutto bene, sì, va tutto bene, sì
lascia il mondo girar senza te, dormi e ti ungerò la fronte con mirra, dormi